Un blog per vendere all'estero

Vendere all'estero è una grande opportunità per le aziende italiane, tutte, specie quelle artigianali, piccole e medie.
In questo blog lavoreremo insieme per trovare la strada migliore e avere successo con facilità.

Tra vent’anni sarai più deluso delle cose che non hai fatto che di quelle che hai fatto. E allora molla gli ormeggi. Lascia i porti sicuri. Lascia che gli alisei riempiano le tue vele. Esplora. Sogna

Mark Twain.


venerdì 6 maggio 2016

Da Genova al Baltico: perché e come proporre il made in Italy




B2BALTIC™apre a Genova il nuovo business hub Nord Italiano che connette il Nord Europa,Baltico e Russia. La società di consulenza ha investito con coraggio per rimettere a posto questo palazzo nobile del 500 di oltre 750 metri quadrati, segnalato dall’UNESCO per la sua bellezza, in pieno centro e vicino al mare.

Questo edificio, che unisce passato e futuro, è ottimo per esposizioni, sfilate di moda, conventions, conferenze, feste after work in una cornice impagabile. Lions e Rotary ne hanno già fatto uso.

B2BALTIC™  punta su Genova come nuova base Italiana, dopo lo startup tecnico giovanile di Milano, e la collaborazione con l´Università di Bologna.
A :Daniel Janetschek, fondatore di questa e altre iniziative che intendono facilitare l’export delle imprese italiane nel nord Europa, abbiamo posto alcune domande iniziando proprio a chiedere come mai abbia pensato di ripartire da Genova per arrivare al Baltico.

Genova ha un grande trascorso storico sui commerci internazionali, sulle esplorazioni e sui rapporti internazionali sin dai tempi delle crociate che fecero diventare la città grande; non è una coincidenza che l´esploratore Cristoforo Colombo veniva da li, e che ci sono ancora oggi città in terra Santa fondate da cavalieri crociati provenienti da Genova; il porto è il più rilevante del mediterraneo.
La città si è chiusa, partendo dal dopo guerra, e molte aziende si sono trasferite in Lombardia. Per questa ragione gli imprenditori locali hanno costruito delle alleanze cittadine molto robuste e con l´interesse di esportare all´estero guardando il mondo. Abbiamo trovati professionisti Italiani che perfettamente rappresentano il forte desiderio di esportare il made in Italy.

Avete investito molto nel rimettere a posto questo splendido, ora, palazzo: come pensate di usarlo?

L´investimento anche si è associato a un marketing internazionale per renderlo un polo attrattivo per investitori stranieri interessati non solo alla Liguria ma all´Italia. Una perfetta location di lusso per raffinati, a questo deve servire. Si punta ai numeri uno, ai decision makers.

Che tipo di mercato rappresentano le repubbliche Baltiche per l'Italia?

Le repubbliche Baltiche sono un mercato molto piccolo per l´Italia. Ma noi rappresentiamo Svezia e Finlandia, anche comprendendo l Ovest della Russia e da quest´anno anche la Norvegia. Si parla quindi delle piazze più ricche d´Europa. I paesi Baltici invece sono una opportunità per sviluppo immobiliare e grandi nomi Italiani nono sono mancati.


Che cosa vuol dire made in Italy in quei paesi?

Come in tutto il mondo, il trend nel  Baltico e Nordici non è diverso. Il made in Italy è considerato esempio di alto gusto, raffinatezza e disegno. Una potenzialità che voi Italiani avete e che sfruttate poco. Le esportazioni dall´Italia sono infatti quelle con la minor crescita in Europa.


Quale strategia consigli per avvicinarsi ai paesi Baltici?

I modelli del business fai-da-te che avevano senso fino agli anni 90, non trovano più successo ormai da molti anni. Chi esporta dovrebbe aver capito che gli importatori sono persone impegnate e costantemente bombardate da proposte provenienti da tutto il mondo. La presenza del web, lo sviluppo tecnologico soprattutto coi più alti primati proprio nel Baltico e Nordici, ha cambiato il sistema. Per esempio, per una azienda tessile del Bangladesh o un produttore alimentare americano, oggi trova più facile raggiungere i Nordici che gli Italiani, per il fatto che i Nordici sono molto più cablati e con un internet 3 volte più veloce che in Italia. Per questo motivo l´Italia, come anche la Germania, sta comprendendo che i paesi Nordici sono semplici da contattare e questo ha fatto si che da un paio di anni i distributori non rispondono neppure più. Quindi, si lavora oggi con successo solo con pushing. Il pulling che molti buoni brand credono di avere è superato. Quindi la chiave sta nel partner locale, e l´insistenza del marketing. Ovviamente questo ha incrementato i costi di esportazioni e marketing e anche tagliato fuori i più piccoli.

Quali errori non commettere?

Pensare di stare ancora nel mondo degli anni 90. I modelli di business stanno cambiando, gli agenti non hanno più voglia di lavorare gratis e rifiutano incarichi se non debitamente pagati, soprattutto al Nord Europa, che sta bene ed è ricco. Errore è quello di non adattarsi e di usare tecniche di internazionalizzazione senza sentire consulenti internazionali. Anche quello di usare poco o male l´inglese è un grave errore, come anche non tradurre documenti, cataloghi, siti web. Errore molto frequente soprartutto visto in Italia. Pensare che tutto il mondo parli Italiano e comprenda modelli di business Italiano è molto limitativo. I modelli sono più Nordici e anglo sassoni da noi, questi richiedono budget anche molto alti in alcuni casi.

In quale modo aiutate le imprese a essere presenti nelle repubbliche baltiche?

Ringrazio per la domanda, non intendevo fare pubblicità per la nostra struttura. Siamo già molto carichi di lavoro, seppur sempre disponibili a prendere buoni brand, buoni prodotti. B2BALTIC, l´hub che in soli 2 anni ha visto oltre 20.000 registrazioni, ha cambiato il nostro modo di vedere import export. Si lavora ora col concetto dell´hub, della condivisione e delle comunicazioni. Questo aiuta il business odierno e vedo ampie prospettive nella crescita di hub per il trading. Questi anche offrono numerosi sistemi telematici come infatti B2BALTIC fornisce ai membri iscritti. Comunque entrare non è per tutti.

Oltre a questa destinazione la vostra organizzazione quali paesi segue?

Svezia Finlandia Estonia Lettonia Lituania Polonia Danimarca sono i nostro focus. Non si esclude lavoro in Germania e nei paesi di lingua tedesca dove molti dei nostri associati provengono.

Qual è la vostra presenza on-line?


I siti controllati dal nostro gruppo industriale sono centinaia e possono portare a confusioni perchè mostrano semplicemente troppe pagine, migliaia. Per questa ragione suggerisco sempre di andare sui siti chiave come quello della alleanza Baltica www.BalticaPartners.eu che unisce investitori in progetti Baltici e Nordici, e che anche gestisce con circa 196 partners internazionali appunto l´hub B2BALTIC.

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