Un blog per vendere all'estero

Vendere all'estero è una grande opportunità per le aziende italiane, tutte, specie quelle artigianali, piccole e medie.
In questo blog lavoreremo insieme per trovare la strada migliore e avere successo con facilità.

Tra vent’anni sarai più deluso delle cose che non hai fatto che di quelle che hai fatto. E allora molla gli ormeggi. Lascia i porti sicuri. Lascia che gli alisei riempiano le tue vele. Esplora. Sogna

Mark Twain.


lunedì 4 aprile 2016

Confartigianato ed export: intervista a Paolo Capponi Macerata-Civitanova Marche



Favorire gli artigiani e le PMI. Questa la missione di Confartigianato. Un lavoro svolto efficacemente su tutto il territorio nazionale. Da grandi professionisti. Ho il piacere di conoscerne molti. E di lavorare in stretto contatto con la sezione di Civitanova Marche-Macerata. Insieme abbiamo svolto molti progetti a favore delle imprese locali.
Proprio per questo ho chiesto a Paolo Capponi, responsabile del servizio Export, grande esperto del settore, di rispondere ad alcune domande su come sia possibile aiutare le imprese italiane ad esportare.

1)  Quali sono gli strumenti su cui un artigiano o una PMI italiana oggi può fare affidamento?
Qualità delle imprese, studio dei mercati di riferimento e della concorrenza. Serve avere un’organizzazione interna efficiente, seguire i trend e puntare soprattutto sull’innovazione del prodotto e sulla formazione imprenditoriale.


2)  Che tipo di aiuto li può arrivare da un’associazione come la vostra per poter fare con sicurezze primi passi nel mondo dell’export?
Confartigianato lavora costantemente sul percorso di internazionalizzazione aiutando le imprese a 360 gradi, dalla creazione di collezioni ad hoc per i mercati di riferimento, allo studio del prodotto, affiancamento nelle fiere, monitoraggio dei bandi per i contributi, attività di formazione, promozione aziendale tramite i social network, redazione di progetti di internazionalizzazione seguendo i più importanti appuntamenti del settore, organizzazione di Incoming  nella provincia con buyer internazionali.

3)   Come sfruttare al meglio l’elemento fiere?
Studiando il mercato e adeguando il prodotto alle esigenze e agli interessi del mercato di riferimento. Fondamentale la presenza nel proprio stand di personale con l’adeguata conoscenza linguistica, conoscenza delle pratiche burocratiche per le operazioni commerciali con il paese interessato, in modo tale da poter prendere più contatti possibili, che andranno poi verificati per iniziare il futuro rapporto commerciale.

4)   Come sfruttare al meglio le occasioni di Incoming?
Valutando accuratamente i mercati di riferimento e studiano i buyer monitorando siti web e relativi social network, così da poter aggiornare i propri prodotti. Inviare il proprio materiale informativo e listino prezzi ai buyer per instaurare un primo rapporto commerciale.

  5)  Le missioni organizzate dalle istituzioni, come ad esempio l’ICE, sono una vera opportunità per le piccole medie imprese italiane?  Che cosa va fatto per poter sfruttare al meglio queste occasioni?
Sono sicuramente un’opportunità da non perdere per chi vuole iniziare o consolidare un percorso di internazionalizzazione. Ricordiamo che oltre agli Incoming, si organizzano anche degli Outgoing, occasioni per studiare il paese estero ed organizzare eventuali missioni operative.

6)  Nella tua esperienza qual è l’errore più comune che un artigiano o una PMI non deve commettere per iniziare a vendere all’estero?
Avere fretta! L’obbiettivo va raggiunto con i giusti tempi e le giuste risorse umane ed economiche.

7)  Quale reticenza culturale, quale blocco
dovuto all’abitudine, quale resistenza va superata per poter avere successo nell’export?
L’imprenditore deve capire che si deve rapportare alle esigenze del mercato, molto spesso invece non si riesce ad adeguarsi alle richieste del mercato di riferimento.

8)  In che modo il marchio 100%madeinItaly è un vantaggio per le imprese italiane?
Il marchio è sinonimo di garanzia del prodotto italiano, una garanzia supportata da una valenza legale in quanto il marchio 100% made in Italy è registrato presso il Ministero dei Beni Culturali secondo la legge di Stato n.166/2009. E’ un vantaggio sia per il consumatore che per il produttore, che attraverso un’autocertificazione sottoposta poi ai controlli degli organi preposti, attesta che la sua produzione è interamente  realizzata in Italia, sostanziale differenza questa con la semplice identificazione “made in Italy”.

9)  Partendo dalla tua esperienza, senza fare nomi ovviamente, ci racconti il più grande successo al quale hai assistito?
Una grande soddisfazione l’abbiamo avuta aiutando un’azienda contoterzista rimasta purtroppo senza commesse. Confartigianato ha studiato i bandi più adatti alla situazione dell’imprenditore e gli ammortizzatori sociali disponibili. Questo ha permesso la pianificazione di una serie di fiere all’estero e la creazione dei relativi campionari. L’azienda ora ha ripreso a lavorare ancora conto terzi, ma ha inoltre creato il proprio marchio che ha lanciato con successo nei mercati esteri.

10)        Che cosa consiglieresti alle imprese italiane che vogliono ampliare il loro giro d’affari vendendo all’estero?
Sicuramente un primo passo da fare per sfruttare al meglio tutte le opportunità, è affidarsi alle Associazioni di Categoria che come noi, attraverso l’Ufficio Export, possono guidare l’azienda nel percorso di internazionalizzazione seguendola in tutte le sue fasi.

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