Un blog per vendere all'estero

Vendere all'estero è una grande opportunità per le aziende italiane, tutte, specie quelle artigianali, piccole e medie.
In questo blog lavoreremo insieme per trovare la strada migliore e avere successo con facilità.

Tra vent’anni sarai più deluso delle cose che non hai fatto che di quelle che hai fatto. E allora molla gli ormeggi. Lascia i porti sicuri. Lascia che gli alisei riempiano le tue vele. Esplora. Sogna

Mark Twain.


lunedì 14 dicembre 2015

Zoppini: aprire negozi monomarca nel mondo per promuovere il made in Italy





Azienda di lunga tradizione, Nata nel 1925, il gruppo Zoppini è una realtà internazionale con propri negozi monomarca in molti paesi del mondo.
Mauro Zoppini, che ne è alla guida, ci spiega come sia stato possibile essere presenti in più di 20 nazioni estere partendo da Firenze.

Quali sono le linee guida della strategia di export che la sua impresa ha sviluppato?

Zoppini ha sempre cercato di attuare una politica estera importante. Già dal 1999 ci siamo rivolti ai paesi esteri attraverso numerose attività di sviluppo potenziando nel tempo la rete diretta di agenti vendita. Grazie a questa politica aziendale, MPF conferma la sua presenza in importanti paesi come Stati Uniti, Medio Oriente, Paesi asiatici, Canada,  Belgio, Austria, Germania e Portogallo. Facciamo inoltre il possibile per prendere parte alle principali fiere di settore e non. Tra le altre iniziative intraprese vi è l’iscrizione al consorzio Italian Fashion Jewellery che opera per l'internazionalizzazione.


Qual è l’elemento fondamentale da tenere presente per avviare l’avventura dell’export?

Avere idee in maniera continuativa, proponendo prodotti di qualità, sempre nuovi e appetibili. In linea con il gusto del Paese in cui ci si vuole affacciare senza perdere la propria unicità, tenendo alta la bandiera del vero Made in Italy.

Quali sono i pre-requisiti per una azienda che voglia esportare?
Possono tutti o ci sono dei limiti “strutturali”?

La ricerca costante di materiali alternativi e tecniche di produzione all’avanguardia: ciò si compie a partire dal confronto con il mondo dell’hi-tech, dalla reinterpretazione dell’aerodinamica e della fluidità nelle forme e nelle linee della sua idea di gioielleria.
Zoppini conosce e vuole superare certi limiti, come quelli tecnici e meccanici legati alla materia. Dopo essere stata fra i leader mondiali nel mercato del bracciale componibile, infatti, MPF Group ha continuato a perseguire rotte intraprendenti nella creazione di gioielli e accessori. L’ufficio Research and Design ha sviluppato collezioni in grado di incontrare i gusti più diversi e di rivestire i desideri dell’immaginario comune. Per quanto riguarda i limiti strutturali, è ovvio che una grande azienda ha più possibilità di affermarsi in tempi brevi. Per tutte le altre realtà sono richiesti impegno e attenzione maggiori, c'è sicuramente meno margine d'errore.

Quali sono i principali errori da non compiere per andare all’estero?

Mai sottovalutare il gusto, le tendenze e la cultura dell'altro Paese. E' necessario analizzare contesto e differenze, cogliere le sfumature che rendono vincente la proposta del prodotto giusto. E' molto importante viaggiare per essere in grado di interpretare in maniera corretta le richieste del nuovo mercato. La tecnologia permette di ridurre le distanze, ma è impensabile raggiungere l'obiettivo restando davanti a uno schermo.   

In che modo il marketing aiuta la strategia di export?

Il marketing, oltre ovviamente alla qualità del prodotto, è il fulcro attorno al quale ruota l'attività aziendale all'estero. E' lo strumento fondamentale per individuare al meglio il target di riferimento e, di conseguenza, proporre prezzi e prodotti che possano rispondere al meglio alle attese dei consumatori.

In che modo il web può essere utile per l’export?

Il web è ovviamente uno dei veicoli principali per avviare il processo di export se si vuole ottenere una prima risposta da parte di un mercato nel quale ci si vuole immettere. Fare buon uso delle nuove tecnologie è da sempre una nostra prerogativa, con lo scopo di trasmettere all'estero i valori del brand e diffondere il livello qualitativo dei prodotti Zoppini. Internet ci permette di avere un contatto diretto con i clienti, rispondere al meglio alle loro richieste. In particolare lo strumento social, ci consente di essere competitivi e monitorare al meglio la web reputation dell’azienda. Rispondere pubblicamente a un apprezzamento o, perché no, a una commento negativo è indice di trasparenza e volontà di migliorarsi.

Quali sono i pre-requisiti per una azienda che voglia esportare?
Possono tutti o ci sono dei limiti “strutturali”?

La ricerca costante di materiali alternativi e tecniche di produzione all’avanguardia: ciò si compie a partire dal confronto con il mondo dell’hi-tech, dalla reinterpretazione dell’aerodinamica e della fluidità nelle forme e nelle linee della sua idea di gioielleria.
Zoppini conosce e vuole superare certi limiti, come quelli tecnici e meccanici legati alla materia. Dopo essere stata fra i leader mondiali nel mercato del bracciale componibile, infatti, MPF Group ha continuato a perseguire rotte intraprendenti nella creazione di gioielli e accessori.

Per quanto riguarda i limiti strutturali, è ovvio che una grande azienda ha più possibilità di affermarsi in tempi brevi.
Per tutte le altre realtà sono richiesti impegno e attenzione maggiori, c'è sicuramente meno margine d'errore.


Tre consigli che darebbe ad un artigiano o imprenditore PMI che voglia iniziare ad esportare.


Se dovessi pensare di partire oggi da zero, sarebbe quasi impossibile per le problematiche economiche del nostro paese, i tempi infiniti per avviare un'impresa. All'estero queste difficoltà spesso non esistono, l'appoggio delle banche e del governo è più forte. Da imprenditore, basandomi sulla mia esperienza personale, consiglio di puntare su idee davvero innovative, come ho avuto la fortuna di fare lanciando il gioiello in acciaio, bello e accessibile. Consiglio anche di cercare il sostegno dei fornitori, fare del rapporto con i produttori il proprio capitale senza affidarsi completamente alle banche che chiedono troppe garanzie per chi possiede un'attività appena avviata.

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