Un blog per vendere all'estero

Vendere all'estero è una grande opportunità per le aziende italiane, tutte, specie quelle artigianali, piccole e medie.
In questo blog lavoreremo insieme per trovare la strada migliore e avere successo con facilità.

Tra vent’anni sarai più deluso delle cose che non hai fatto che di quelle che hai fatto. E allora molla gli ormeggi. Lascia i porti sicuri. Lascia che gli alisei riempiano le tue vele. Esplora. Sogna

Mark Twain.


sabato 1 novembre 2014

L'unione fa la forza: la rete per non andare all'estero.... senza rete!


L’unione fa la forza, specie se si vuole andare all’estero. Al SIAL a Parigi ho incontrato ItalianFoodTradition un consorzio che riunisce più di dieci aziende della tradizione enogastronomica italiana e valorizza le sinergie soprattutto in ottica export. Lo mostra in modo evidente l’efficacissimo stand con il quale le imprese si presentavano nella capitale francese.
Guida il consorzio Claudio Trianti al quale ho rivolto alcune domande, alle quali ha risposto a titolo persone e grazie alla sua lunga esperienza internazionale.


1)      Ci può spiegare in poche parole da dove nasce l’idea di ItalianTraditionalFood?
Il consorzio denominato TRADIZIONE ITALIANA - Italian Food Tradition S.c.a r.l. ha iniziato ad operare nel 2012, dopo ca 1 anno di preparazione, con il patrocinio della BPS (Banca Popolare di Sviluppo)di Napoli che ha raccolto attorno a se un gruppo di imprenditori già attivi sul mercato estero ed intenzionati a sviluppare ulteriormente l’esportazione in modo coordinato ed organizzato.

2)      A suo parere e in base alla sua esperienza internazionale quali errori commettono le PMI italiane nel pensare all’export e quali non bisogna assolutamente commettere?
Secondo il mio punto di vista il primo problema è intrinseco nella definizione di PMI (Piccole e medie Imprese) nella maggioranza non organizzate “mentalmente e strutturalmente”  ad affrontare i mercati esteri
A proposito degli errori da evitare come peste, sicuramente direi iniziare senza un progetto a medio/lungo termine,  struttura ed organizzazione dedicata.

3)      Da dove parte un progetto di esportazione che ha ragionevoli probabilità di successo?
L’approccio deve essere strutturato e basato su:
·         OBIETTIVI PRECISI
·         ANALISI MERCATO/I RIFERIMENTO
·         ORGANIZZAZIONE STRATEGICA,COMMERCIALE ED ECONOMICA
In poche parole DA OPERAZIONE DI EXPORT A PROGETTAZIONE DELL’INTERNAZIONALIZZAZIONE

4)      Consorzi e reti: conoscendo il mondo degli imprenditori italiani hanno speranza di successo? Su quali basi vanno costruiti?

Sì, direi proprio di sì: anche se non facile, bisogna che gli imprenditori abbandonino l’individualismo.
Se gli imprenditori sono accumunati dai medesimi obiettivi senza legami di “concorrenza” ed omogenei per dimensioni ed organizzazioni, i progetti sono realizzabili
5)      Puntate molto sulla presenza alle fiere: è questa la strada principale per farsi strada all’estero?
Assolutamente no. E’ un canale importante soprattutto per i mercati emergenti, ma va gestito come progetto finalizzato a B2B.

6)      Che cosa apprezzano i paesi stranieri dell’italianità? Che cosa dobbiamo valorizzare del made in Italy?
Questo è un momento favorevole di tutto quanto può essere identificato con un “made in Italy” purché originale o riconducibile.
L’importante è costruire il modello vincente sulla domanda di Italia e non sull’offerta di Italia.

7) Tre lapidari consigli, tre slogan per le PMI italiane che vogliono esportare

Da operazione vendite export a progetto per l’internazionalizzazione
Quindi volendo coniare uno slogan:


Da Export Manager a Project Manager per l’internazionalizzazione

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