Un blog per vendere all'estero

Vendere all'estero è una grande opportunità per le aziende italiane, tutte, specie quelle artigianali, piccole e medie.
In questo blog lavoreremo insieme per trovare la strada migliore e avere successo con facilità.

Tra vent’anni sarai più deluso delle cose che non hai fatto che di quelle che hai fatto. E allora molla gli ormeggi. Lascia i porti sicuri. Lascia che gli alisei riempiano le tue vele. Esplora. Sogna

Mark Twain.


martedì 6 dicembre 2011

Interpump: un esempio brillante di export e internazionalizzazione


Prossimo post 
Venerdì 9 Dicembre







Sono molti gli esempi di aziende che stanno mostrando la via dello sviluppo e della crescita anche in un periodo che invita alla prudenza.
Paradossalmente è chi è pronto ad investire che può garantirsi ritorni maggiori: chi è costretto o scegliere un profilo più conservativo, rischia di più.

È apparsa sulle pagine del CorSera Economia questa interessante intervista a Giovanni Cavallini presidente di Interpump società di Sant’Ilario d’Enza, leader mondiale di pompe ad alta pressione, quotata al segmento Star della borsa italiana..

Leader mondiale? Certo. E non lo si diventa per caso.

I numeri sono lì a dimostrarlo:
+ 52,7% negli utili netti dei primi 9 mesi del 2011 rispetto al medesimo periodo del 2010 (valgono 33,4 milioni di euro)
+ 18,9% nelle vendite che hanno raggiunto i 353 milioni di €
+ 32% nel MOL (o EBIDTA che dir si voglia) pari al 72,4 milioni di €.

E un ritorno totale all’azionista dal 1996, anno di quotazione in borsa dell’azienda fondata nel 1977, che si attesta intorno al 10%.

Come ottenere questi risultati?
Diversificando: non solo geograficamente, ma anche per settore industriale.
Vale a dire lungimiranza e studio dei mercati. Cavallini spiega che l’80% dei settori nei quali l’azienda oggi opera è differente dai mercati sui quali Interpump aveva puntato nel 1996.
Pur puntando su nicchie e mercati piccoli, la strategia di Interpump è di avere uno sguardo globale, al punto che solo il 17% del fatturato è realizzato in Italia e meno del 50% in Europa.
I mercati lontani sono stati conquistati con acquisizioni di piccole realtà locali che hanno permesso all’azienda emiliana di abbattere dazi, tasse e soprattutto la forza dell’euro, in periodi un cui l’esportazione era ostacolata dalla moneta europea intorno ai 1,5 dollari.
Che cosa si può dedurre dalla strategia di Interpump?
Che per crescere bisogna veramente partire da una analisi accurata, dallo studio dei mercati globali e delle tendenze, dalla comprensione di molti parametri, quali quelli tributari e valutari, per poter diversificare così da diluire e ridurre il rischio.
Lanciarsi in una iniziativa per l’estero con i piedi ben piantati a terra grazie ad una accurata strategia. 

Nessun commento:

Posta un commento