Un blog per vendere all'estero

Vendere all'estero è una grande opportunità per le aziende italiane, tutte, specie quelle artigianali, piccole e medie.
In questo blog lavoreremo insieme per trovare la strada migliore e avere successo con facilità.

Tra vent’anni sarai più deluso delle cose che non hai fatto che di quelle che hai fatto. E allora molla gli ormeggi. Lascia i porti sicuri. Lascia che gli alisei riempiano le tue vele. Esplora. Sogna

Mark Twain.


lunedì 31 ottobre 2011

Aggrappate all'export

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Giovedì 3 novembre









Aggrappate all’export: questo sembra il messaggio che emerge forte e chiaro dai dati che rappresentano il secondo semestre di attività delle aziende lombarde pubblicati dal Monitor dei distretti di Intesa San Paolo, uno studio interessante che mostra come la crescita delle imprese italiane sia possibile grazie all’incremento sostanziale delle vendite all’estero.

Qualche dato di sintesi per capire quale sia la spinta che deriva dall’internazionalizzazione:

nei tradizionali 140 distretti l’export ha segnato per il quinto trimestre consecutivo una crescita in doppia cifra. Questa volta del 12,9%. La bilancia segna 2,2 miliardi di lire in più rispetto al primo semestre del 2010.

In cima alla classifica il sistema moda, che segna un progresso del 16,7% con alcune eccellenze che vanno segnalate:

polo fiorentino della pelle
polo di Empoli per l’abbigliamento
Arezzo per calzature e articoli in pelle
il tessile di Biella
di nuovo le calzature per Fermo.

Partendo proprio dal Fermano Silvano Lattanzi sta conquistando il mondo con le sue scarpe da uomo fatte su misura e vendute partendo da un presso base di circa 5000$. L’artigiano imprenditore di Sant’Elpidio che sta aprendo negozi in tutto il mondo, sta pensando anche alla quotazione in borsa. Un’ottima performance che le mie radici fermane apprezzano particolarmente, con orgoglio.

Dove esportano le aziende italiane?

Quattro le destinazioni principali: Francia, Germania, Russia e Stati Uniti.
Ma non è solo la moda a “tirare”: anche la meccanica, altro comparto in cui il made in Italy fa la differenza, è cresciuta di oltre il 16,6%.

I paesi emergenti, il famoso BRICS (Brasile, Russia, India, Cina, SudAfrica) si segnalano come territorio da esplorare per chi intende crescere con l’esportazione.

Se siete interessati ad ulteriori dati estratti da questo studio, siamo a disposizione per preparare nuovi post sul tema.

mercoledì 26 ottobre 2011

Sbarchiamo in Texas


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Lunedì 31 ottobre




Foto di The Trucking Tourist

Dicevamo qualche post fa che quando pensiamo all’America come mercato i primi nomi che ci vengono in mente sono quelli delle città più famose, almeno nel nostro immaginario: New York, Los Angeles.
E abbiamo visto come il Texas sia invece una terra interessante spesso posta ai margini dell’azione di vendita di aziende italiane.
E’ giunto il momento di spiegare perché non con semplici impressioni ed esperienze, quanto con dati.
Ci siamo quindi affidati ad una fonte autorevole, una pubblicazione dell’ICE (istituto per il commercio estero) che ha pubblicato di recente uno studio approfondito sul Texas con molti indicatori interessanti.
Ne citiamo qui di seguito ampi stralci (riportati in corsivo) con le informazioni che ci sembrano più convincenti, ringraziando fin d’ora l’ICE per aver raccolto questi dati.

1)   maggiore concentrazione di headquarter: la presenza di capogruppo costituisce un vantaggio. Innanzitutto la presenza di persone ad alto reddito, poi di potere decisionale. Più facile quindi poter proporre i vantaggi del made in Italy

Ad oggi, il Texas rappresenta il quartier generale di aziende Fortune 500 (57) piu’ che in
ogni altro Stato della nazione, superando anche lo Stato di New York, che ne ospita 55.
Questo fatto e’ stato attribuito sia alla crescita demografica del Texas sia all’aumento dei
prezzi del petrolio nel 2005 che ha comportato un aumento del reddito di molte
compagnie texane operanti nel settore Oil&Gas. Nello Stato sono presenti numerose
aziende multinazionali soprattutto nel settore delle telecomunicazioni e dell’energia, ma il
Texas offre opportunità di business particolarmente interessanti anche alle piccole e
medie imprese, soprattutto per le esportazioni.

2)   queste le principali esportazioni italiane: producete simili beni? Avete già la strada spalancata. Ne producete di diversi? Meglio! C’è un mercato da scoprire e conquistare.

Le esportazioni italiane sono prevalentemente costituite da beni industriali, macchinari e
componentistica, apparecchiature elettroniche, materiali da costruzione e ceramiche,
prodotti per l’industria petrolifera e chimica, trattori e macchine movimento terra,
arredamento, moda, gioielli.

3) L’Italia costituisce il sogno degli americani, e il made in Italy ha un fascino che nessun altro può vantare.
L’Italia e’ da sempre stata percepita come il paese della cultura, dell’arte e del gusto della
vita ed i prodotti italiani vengono considerati in genere di ottima qualita’. Data infatti in
quel periodo anche la nascita della delegazione di Houston dell’Accademia Italiana della
Cucina.
Nello Stato del Texas operano attivamente entità produttive e commerciali che
rappresentano e veicolano il Made in Italy. In termini qualitativi si evidenzia, tra l’altro, una
presenza italiana di alto profilo operante prevalentemente nei settori dell’alta tecnologia e
dell’energia, che rappresentano, assieme ai settori tradizionali del Food e della Moda, gli
strumenti utili per sostenere e riaffermare la qualità, l’unicita’ e la peculiarità del Made in
Italy sul mercato texano.
Le principali societa’ italiane presenti in Texas sono:
·  Agusta Westland (Gruppo Finmeccanica, settore aerospaziale)
·  Alenia (Gruppo Finmeccanica, settore aerospaziale)
·  American Marazzi Tile Inc. (Ceramiche Marazzi)
·  Arquati Company USA (Arquati SpA, arredamento)
·  Corradi SpA (arredamento)
·  Eni Petroleum Co. Inc. & Agip Exploration (Gruppo ENI SpA; Petrolio & Gas)
·  Ferrari of Houston (Ferrari, settore automobilistico)
·  Forgital USA Inc, ILVA America Inc (ILVA Dalmine, acciaio)
·  Indital USA (componenti metallici)
·  Lamberti USA (settore petrolchimico),
·  Mapei Corporation (Mapei)
·  Moss Maritime Inc (Gruppo Saipem)
·  MSC Mediterranean Shipping Company (trasporti marittimi)
·  Nupi America (Nupi)
·  Petromarine/ BCI Engineering Inc (Gruppo Saipem)
·  Prysmian (ex Pirelli Cavi, settore energetico)
·  River Cement Company (Cementeria Di Augusta SpA)
·  Saipem America (Saipem SpA.)
·  SASIB North America (SASIB SpA)
·  Savino Del Bene Texas Inc. (Savino Del Bene, trasporti marittimi)
·  Segafredo Zanetti USA Inc. (Segafredo Zanetti, caffe’)
·  Snamprogetti USA


A fine ottobre si è svolta a Dallas una manifestazione che ha presentato l’industria della moda italiana ai principali acquisitori locali. A breve una relazione sui risultati.

martedì 25 ottobre 2011

Alla scoperta dell'Ontario - una conferenza




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Venerdì 28 ottobre






Giovedì alle ore 9.30 presso il Palazzo Affari di Milano, il via Mercanti 2, la Camera di Commercio Italiana dell’Ontario terrà una conferenza per presentare le opportunità di business in Canada e in particolare a Toronto.
E’ una occasione interessante che conviene cogliere. Noi ci saremo.
Perché il Canada è uno dei pochi paesi che non ha sofferto della crisi finanziaria, riuscendo stare lontano dagli squilibri dei cugini statunitensi.
Perché è una terra ricca ed in espansione, grazie al petrolio e alla sua doppia finestra che da un lato si affaccia sul vecchio mondo, e dall’altro si spalanca per accogliere le novità (e i soldi) dell’Asia al punto che la città di Vancouver è stata ribattezza Hong-couver.
Toronto è una tra le città emergenti del globo e la comunità italiana è molto forte e stimata. La sua economia è in crescita come è possibile verificare consultando questa ricerca.
Le opportunità sono molte, sia per la moda sia per la meccanica sia per le altre peculiarità della nostra industria.
Sarà nostra cura pubblicare qui una relazione dell’incontro nella prossima settimana.
Speriamo di incontrarci lì giovedì!
Ecco il testo ufficiale dell’invito


Il Ministero dello Sviluppo Economico e del Commercio dell'Ontario
PROMOS – Azienda Speciale della CCIAA di Milano
La Camera di Commercio Italiana dell’Ontario (ICCO)

hanno il piacere di invitare la S.V. al seminario

ONTARIO- CANADA
OPPORTUNITÀ DI BUSINESS

che avrà luogo giovedì 27 ottobre 2011 alle ore 9:30

Presso Palazzo Affari
via mercanti 2- Milano
Sala Videoconferenze

Gli esperti della ICCO e del Ministero dello Sviluppo Economico dell’Ontario illustreranno una panoramica sulle attuali opportunità d’investimento e di partnership in Ontario, Canada sugli strumenti a supporto delle aziende straniere in ogni settore, con uno spazio dedicato al settore dell’automobile, all’ICT, life sciences, energie rinnovabili, advanced manufacturing ed i servizi finanziari. Imprenditori italiani e rappresentanti della Camera di Commercio Italiana dell’Ontario Vi parleranno delle loro esperienze di business in Ontario.
PROGRAMMA

Giovedì 27 ottobre 2011

09.30 Registrazione dei Partecipanti

10.00 Indirizzi di saluto e introduzione all’incontro
10.10 George Visintin, Presidente, Camera di Commercio Italiana dell’Ontario
Saluto ed introduzione sul fare business in Ontario

10.20 Sophie Chelkoff, International Business Development Representative to the Ontario Ministry of Economic Development and Trade – Europe  ITALY
Panoramica sui settori target dell’Ontario e delle opportunità d’investimenti

10.40 Corrado Paina Direttore Camera di Commercio Italiana dell’Ontario e Delegato Italia Sviluppo Internazionale- Ministero dello Sviluppo Economico e del Commercio dell'Ontario
Panoramica sull’economia e sugli investimenti in Ontario ed i servizi offerti dalla Camera di Commercio Italiana dell’Ontario

11.00 Dibattito

11:00- 12:00 Possibilità di b2b con i relatori
Il seminario sarà in lingua italiana.
Si riserva la possibilità di modificare il programma e la tempistica in caso di eventuali necessità impreviste.

Per aderire al seminario, inviare una email di conferma a barbiero@italchambers.ca

Il termine ultimo per inviare la propria adesione è lunedì 24 ottobre 2011.

Contatto:
Dr. ssa Claudia Barbiero
Camera di Commercio Italiana dell’Ontario
Ministero dello Sviluppo Economico e del Commercio dell'Ontario
Via Soncino, 1 Milano (MI) 20123
Tel +39 02 400 47157 Cel: +39 347 344 6632

lunedì 24 ottobre 2011

Definire una strategia per l'export


Prossimo post 
Mercoledì 26 ottobre




Questa volta propongo questo slide show sul tema della strategia e del pricing.
E' un tentativo.
Sono interessato ad avere i vostri pareri e chiedo il vostro aiuto per meglio definire questa presentazione il cui obiettivo è di stimolare l'interesse e sollevare domande e dubbi.
A voi la parola.
Grazie!


giovedì 20 ottobre 2011

Una storia normale di successo: FMPack


Prossimo post 
Lunedì 24 ottobre





Il made in Italy va forte, e non solo nella moda.
“Un nostro distributore statunitense ha preteso che sul prodotto fosse scritto ben visibile Made in Italy e ci  presenta come la Cadillac del settore”.
Non stiamo parlando di abbigliamento o scarpe artigianali. Bensì di dispenser per nastro adesivo. Massimo Mazzucchelli, anima di FMPack,  spiega come la qualità italiana è riconosciuta e apprezzata anche in settori lontani da quel mondo fashion di cui tutti parlano.
La Fratelli Mazzucchelli di Besnate esporta circa il 95% della sua produzione in tutto il mondo “tranne l’Asia, lì ci sono i nostri concorrenti cinesi” Australia compresa. E dalla sua fondazione, sessanti’anni fa, ha avuto questa vocazione all’internazionalizzazione.
C’è una ragione importante, quasi fondamentale, spiega Massimo: “si incassa prima, e con sicurezza”. Altro che i pagamenti italiani, quasi da strappare ai clienti. In molti casi i soldi sono già in cassa prima che il cliente abbia visto la merce.
E molto del lavoro di promozione è svolto on-line: “ho contattato Cristina Mariani  (una nostra “vecchia” amicizia ndr) dopo aver letto il suo libro Marketing Low Cost e grazie a lei ho impostato il nostro sito in modo che sia non solo facile da trovare ma costruito a misura di cliente. E questo ci ha portato molta notorietà. E giro d’affari”.
Nel suo blog Generazione Pro Pro sulle pagine on-line del CorSera, Cristina parla proprio di Massimo e della sua capacità di vendere all’estero con orgoglio e successo.
La strada dell’export è quella che può far invertire la rotta, riportandola decisamente verso mari ricchi di vento e pesca.

lunedì 17 ottobre 2011

Texas proud



Prossimo post 
Giovedì 20 ottobre







Dici America e pensi a New York. Certo.  Quale posto migliore per promuovere il madeinItaly? La Quinta con le sue vetrine scintillanti, Tiffany Tiffany! O le casette basse di Soho e Tribeca, con piccole boutique.
Poi scopri che un negozio su due porta un nome italiano, anche falso, anche se dentro ci sono commessi e proprietari asiatici o nordafricani. Che non è mica una questione di razzismo, sia chiaro, ma spacciarli per Aldo Brighenti o Serena Bianchi o Emanuele Esposito è un po’… ardito.
E scopri che a New York la gente tira la cintura più che in altre parti degli Usa, che a Manhattan la vita costa così cara che di spendere e spandere la gente non ha tanta voglia. E allora forse dovresti dirottare su Brooklyn o Staten Island. Ma chi le conosce così bene da investirci? E poi, chi c’è mai stato?
Allora conviene fermarsi e ragionare un po’, perché con l’emotività si fanno cattivi affari.
Il made in Italy attira molto negli Usa e sicuramente è un vantaggio competitivo notevole. Ma va giocato bene.
Dicevamo Texas ad esempio: stato ricco e in evoluzione. Dallas e Houston le punte di diamante, ma Austin, San Antonio, Fort Worth sono altre città di estremo interesse.
Texas: uno stato che sembra un continente pure per gli States. Che la distanza che va dagli estremi sui paralleli (da El Paso a Texarkana) vale quanto la distanza che collega Dallas a Chicago, profondo Sud profondo Nord della fascia centrale.
Houston è la terza città degli Stati Uniti dopo NYC e LA, ha superato Chicago e sta crescendo a vista d’occhio. Magari non in bellezza, ma in concretezza.
Il PIL del Texas è secondo solo a quello della California e superiore a quello dello stati di New York. La sua economia è basata sull’Information Technology, sull’industria petrolifera, sul mercato dell’energia e con oltre 1.000 miliardi di dollari si posiziona al 15° posto nell’economia mondiale.
La ricchezza dello stato si riversa sulla ricchezza delle persone.  Se aggiungiamo che a Houston è presente uno dei più grandi ospedali del mondo, beh possiamo capire come sia costituita la società di questa città e dello stato.
E questo solo per cominciare….

lunedì 10 ottobre 2011

Due appuntamenti importanti

Prossimo post 
Lunedì 17 ottobre




Breaking news
Due appuntamenti importanti da segnalare




Expo Fashion made in Italy a Dallas Texas
27-30 ottobre 2012 a Dallas
L'occasione per incontrare i buyer del retail del mondo della moda
Qui si possono trovare ulteriori informazioni





 E l'incontro con l'Ontario, terra di grandi promesse e grandi opportunità


Il Ministero dello Sviluppo Economico e del Commercio dell'Ontario
PROMOS – Azienda Speciale della CCIAA di Milano
La Camera di Commercio Italiana dell’Ontario (ICCO)

hanno il piacere di invitare la S.V. al seminario

ONTARIO- CANADA
OPPORTUNITÀ DI BUSINESS

che avrà luogo giovedì 27 ottobre 2011 alle ore 9:30

Presso Palazzo Affari
via mercanti 2- Milano
Sala Videoconferenze

Gli esperti della ICCO e del Ministero dello Sviluppo Economico dell’Ontario illustreranno una panoramica sulle attuali opportunità d’investimento e di partnership in Ontario, Canada sugli strumenti a supporto delle aziende straniere in ogni settore, con uno spazio dedicato al settore dell’automobile, all’ICT, life sciences, energie rinnovabili, advanced manufacturing ed i servizi finanziari. Imprenditori italiani e rappresentanti della Camera di Commercio Italiana dell’Ontario Vi parleranno delle loro esperienze di business in Ontario.




PROGRAMMA

Giovedì 27 ottobre 2011

09.30 Registrazione dei Partecipanti

10.00 Indirizzi di saluto e introduzione all’incontro
10.10 George Visintin, Presidente, Camera di Commercio Italiana dell’Ontario
Saluto ed introduzione sul fare business in Ontario

10.20 Sophie Chelkoff, International Business Development Representative to the Ontario Ministry of Economic Development and Trade – Europe  ITALY
Panoramica sui settori target dell’Ontario e delle opportunità d’investimenti

10.40 Corrado Paina Direttore Camera di Commercio Italiana dell’Ontario e Delegato Italia Sviluppo Internazionale- Ministero dello Sviluppo Economico e del Commercio dell'Ontario
Panoramica sull’economia e sugli investimenti in Ontario ed i servizi offerti dalla Camera di Commercio Italiana dell’Ontario

11.00 Dibattito

11:00- 12:00 Possibilità di b2b con i relatori
Il seminario sarà in lingua italiana.
Si riserva la possibilità di modificare il programma e la tempistica in caso di eventuali necessità impreviste.

Per aderire al seminario, inviare una email di conferma a barbiero@italchambers.ca

Il termine ultimo per inviare la propria adesione è lunedì 24 ottobre 2011.

Contatto:
Dr. ssa Claudia Barbiero
Camera di Commercio Italiana dell’Ontario
Ministero dello Sviluppo Economico e del Commercio dell'Ontario
Via Soncino, 1 Milano (MI) 20123
Tel +39 02 400 47157 Cel: +39 347 344 6632


Tutte le opportunità a portata di mano

Prossimo post Giovedì 13 Ottobre







Il made in Italy va forte, in alcuni mercati più di altri.
Senza dubbio ci sono settori in cui l’italianità è considerata un fattore di superiorità: la moda in senso ampio del termine, il buon gusto, il settore orafo, l’alimentare, la meccanica.
Non mettere a frutto questo vantaggio sarebbe un peccato.
Non serve essere un grande nome, anzi in alcuni mercati questo potrebbe essere unos vantaggio: sono così noti da apparire ormai troppo popolari. E in molti mercati l’esclusività paga di più.
A Dubai ad esempio alcuni centri commerciali stanno cercando marchi nuovi, giovani stilisti da far crescere.
E se guardiamo nell’altra direzione il Texas sembra un paese decisamente interessante per il made in Italy: alta concentrazione di ricchezza, in crescita per giunta; forte interesse per il gusto raffinato di casa nostra; poca presenza di marchi italiani, comunque in misura inferiore alla richiesta; facilità di approccio.
E vogliamo parlare del Canada, che è forse l’unica nazione occidentale ad essere sopravvissuta alla crisi di questi ultimi anni?
Si può anche pensare all’Australia, che oggi più che mai è il continente che offre chance e vantaggi, come se fosse "lammerica" dei primi del Novecento.
E vorreste perdere questa occasione?
Dal prossimo post iniziamo ad esplorare queste mercati con dati e occasioni concrete.


giovedì 6 ottobre 2011

Una fase per dare priorità

Prossimo post Lunedì 10 Ottobre








Abbiamo visto che tre possono essere le fasi da seguire prima di avviare una attività di export con consapevolezza.

L’obiettivo della prima fase è quello di definire priorità, anzi a priori ancora capire se il mondo fuori dai confini è fatto per me oppure no.

Difficile oggi pensare che non lo sia, ma è bene prendere in esame anche questa ipotesi per non lasciare nulla al caso.
Quindi, dobbiamo dare delle priorità alle zone geografiche per capire dove iniziare una esplorazione più accurata con viaggi sul posto.

Perché è facile parlare sulla musica dell’incanto: la Cina ad esempio, o il Brasile. Certo sono mercati emergenti, quel famoso BRICS del quale fanno parte anche India, Russia e Sud Africa.
Ma siamo sicuri che siano nostri mercati?

Ecco una serie di domande che dovrebbero trovare risposta prima di avviarsi alla definizione della scaletta di priorità:






  • Che percentuale di popolazione locale corrisponde al mio profilo cliente? 
  • E il loro gusto è allineato a ciò che propongo? 
  • Come sono i prezzi sul posto? 
  • Quanto devo lasciare al canale distributivo?

  • Devo costituire una società o posso vendere direttamente dall’Italia? 
  • E nel caso quali sono le implicazioni societarie? 
  • Devo avere partner locali? 
  • In quale percentuale? 
  • Chi finanzia la società? 
  • Che sicurezze ho che non se ne vadano con tutta la merce? 
  • Come posso garantire il mio credito?


  • Quali sono le tasse da pagare: dogana, sugli utili, sulla vendita?
  •  E quali i costi logistici? 
  • Ci sono restrizioni alle importazioni?




Come vedete una serie di domande, che impongono risposta, non solo dal punto di vista commerciale ma anche da quello che sta dietro le quinte. Non basta avere un ottimo prodotto made in Italy per poter vendere senza problemi: bisogna avere una strategia precisa per ogni differente area del pianeta che lo richieda.
E prima darsi delle priorità.

lunedì 3 ottobre 2011

Tre fasi per capire dove e come vendere all'estero

Prossimo post Giovedì 6 Ottobre





Che cosa fareste se doveste prendere in esame una attività di export?
Il suggerimento che posso proporre è di pensare ad un piano in tre fasi sequenziali, ognuna delle quali mi dirà se e come vale la pena procedere con quella successiva, così da avere chiaro anche quanto devo investire e quale sia il rischio per farlo.

Le tre fasi possiamo definirle così:

fase uno: piano di fattibilità
fase due: verifica sul posto
fase tre: scrittura ed attuazione del piano d’azione strategico

Quali sono gli obiettivi delle tre fasi?

Ecco come mi permetto di riassumerli.

Fase uno: verificare la competitività dell’offerta, individuare eventuali elementi che sconsigliano l’intrapresa dell’export, stabilire una prima appetibilità di una proposta vantaggiosa, selezionare (o dare priorità) ai mercati esteri.
Fase due: confermare la competitività, individuare i partner locali, definire la politica di approccio, costruire il business plan.
Fase tre: implementare il piano strategico fino al termine del periodo di start up e proseguire poi con la gestione ordinaria del business di esportazione.

La prima fase è la più delicata: senza necessariamente doversi muovere si può analizzare il mercato a tavolino attraverso i web e alcuni contatti personali sviluppati nei mercati di interesse. Sempre attraverso la rete è possibile individuare gli elementi di normativa (legale, fiscale e tributaria, doganale), studiare la concorrenza, individuare i canali, cercare ricerche di mercato e quanto ancora può servire per avere un quadro abbastanza completo.

Che cosa fare in particolare? Lo vediamo insieme nel prossimo post.